lunedì 21 giugno 2010

..piccoli autoritari in potenza






...Perché gli italiani temono un ritorno a qualcosa di molto simile al fascismo? Perché si conoscono, perché dai rapporti di ogni giorno con il prossimo, sanno di essere una somma di piccoli autoritari in potenza. Qual è il modo di pensare e di essere che presto assume ognuno di noi che arrivi al comando di un'azienda, metalmeccanica o editrice, profit o no profit, cooperativa o padronale? In novanta casi su cento arriva alla megalomania, all'alzabandiera quando il padrone è in azienda, al nome scritto in caratteri cubitali sulla facciata, alle cento fotografie sull'house organ, meglio se con pretese culturali e collaborazioni ben pagate agli intellettuali cortigiani. .....
..... Non c'è padrone che, in nome della necessità e dell'efficienza, non arrivi prima o poi a una richiesta di obbedienza del sottoposto. Non assoluta, non immediata, ma se il sottoposto dice no a una richiesta del padrone un numero intollerabile di volte, il padrone non dimenticherà il suo nome...
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... Le riunioni aziendali, presto assurte a cerimonia religiosa, a Pentecoste, si modellano sul padrone-maestro che insegna e ordina ai dipendenti-allievi che ascoltano e annuiscono. Il padrone-maestro a volte presenta i suoi ordini come paterni consigli, ma anche qui, se il dipendente li rifiuta per una, due, al massimo tre volte, finisce, se non tra i reprobi, tra i rompiscatole, per che per il padrone è la stessa cosa....
....quelli arrivati in alto di solito sono tra i più prudenti e ossequenti.... Ma come evitare le lodi al padrone dei cortigiani, per cui servire e genuflettersi è un piacere? Con questi la partita è comunque persa, perché il padrone li disprezza ma non può farne a meno, a volte li strapazza ma mai se ne libera.
.... Perché il fascismo è una tentazione perenne degli italiani, come una traccia di sottofondo che non scompare mai dalla nostra cultura? Perché siamo cattolici apostolici romani con un pontefice infallibile quando parla ex cathedra?.... perché la nostra cultura non è mai stata democratica, perché né Dante, né Petrarca, né Guicciardini né Machiavelli sono stati maestri di democrazia.... "L'Italia non ha avuto maestri di moralità democratica, Michelangelo compiva i suoi capolavori mentre Cesare Borgia, il principe di Machiavelli, crivellava di colpi un uomo legato a un albero per divertire le dame della sua corte"... Tutti i moti protestanti vengono soffocati nel sangue, ..... il dissenso viene cancellato con i roghi e con le spade.... Se il fascismo è una minaccia perenne per l'Italia è perché la sua cultura resta antidemocratica, perché invece che discutere sui doveri dei cittadini ci schieriamo secondo le fazioni e gli interessi......

...."....Sfugge all'italiano medio il principio democratico che il potere, la conquista del potere devono andare di pari passo con le garanzie individuali dei diritti civili"...
da "Annus Horribilis" di Giorgio Bocca

lunedì 7 giugno 2010

La CULTURA è un DIRITTO la CULTURA è una RISORSA



"la cultura è veicolo di democrazia"
Roma 7 Giugno 2010 piazza Navona
un giorno di lotta per l'Arte
Un messaggio importante anche per voi tutti
Buona visione del miniracconto della giornata che non vi hanno trasmesso nelle TV